▷S1E7 Il Nastro Rosso: Michela Musolino, Cantante Folk Siciliana Americana
Michela Musolino suona il tamburo, canta e racconta storie come un'erede delle sacerdotesse siciliane dipinte sugli antichi vasi, guidando la festa con i loro ritmi. Quando era una bambina in New Jersey, Michela era così frustrata da non capire di cosa ridessero tutti gli adulti siciliani. Da allora ha fatto della comprensione della cultura, della lingua, della musica e degli strumenti della Sicilia il lavoro della sua vita. Lei ha così tante storie ricche da condividere con noi in questa bella intervista.
Puoi ascoltare la musica di Michela sul suo sito web: www.michelamusolino.com
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E quando iniziavo a studiare il tamburo, ho fatto una visita a casa di mio padre e ho detto "papà, tu sai io sto studiando il tamburo come suonare il tamburo siciliano" e ho detto "bella perché tu devi studiarlo, perché questa è la tradizione delle donne, questa è la tua tradizione e cosa di donne" e io non ho capito queste parole perché mio papà era molto moderno, lui non parlava mai in cose di donne e cose di uomini e lui mi ha spiegato, lui ha visto che io proprio mi confondeva queste parole e lui ha detto "no, no, senti, questa è la tradizione delle donne e le donne in Sicilia suonavano, infatti, tua nonna suonava e sua mamma suonava, sua bisnonna non suonava pure. Sono molto felice di presentare Michela Mussolino. Michela è una cantante folk siciliana americana. Lei è riconosciuto a livello internazionale per la sua musica. Ha imparato la lingua siciliana dai suoi nonni. Michela viaggia in tutto il mondo, condividendo (speaking in foreign language) Abita adesso a Memphis, Tennessee, Mikela, benvenuta. Oh, grazie. Mi piacerebbe che tu ci ripoltassi all 'inizio la tua infanzia con i tuoi nonni. Ci sono detti o parole che ricordi da quel tempo? Certo, perché tutti i miei nonni erano emigranti. Dalla c 'era un nonno, il padre di mio papà, invece di Sicil, lui è nato in Calabria, perché mio cognome è Calabrese, come il bandito famoso Giuseppe Mussolino, l 'ultimo brigante. Però questi suoni dei dialetti erano i primi suoni che ho sentito nella mia vita, questa era la lingua che ascoltavo ogni giorno, però era un modo per i miei di codificare la lingua, così noi bambini non potevamo capire niente. Per me è una grande insorge di frustrazione, appena quando potevo studiare, iniziavo a studiare la lingua negli ultimi anni con questa esplorazione della musica, con questo viaggio che sto facendo con la musica tradizionale, per me è l 'occasione di studiare questi dialetti o lingue, con quasi si parola che si vuole descrivere queste cose, ma questa è un po' della mia storia. Mi interessa la tua storia convino nella famiglia anche? Oggi mi meraviglio all 'industria del vino che è cresciuto durante gli ultimi 25 e 30 anni perché io sono abituata ad una vita in cui il vino faceva una parte della vita quotidiana. Quando ero bambina, mio nonno faceva c 'è produceva vino a casa come facevano tutti gli uomini e noi abbiamo sempre abbiamo avuto in casa sempre una bottiglia da vino ma questi erano bottiglioni grandi no e ogni uomo ha fatto faceva questo vino e ogni uomo regalava una bottiglia da vino ai tutti i parenti tutti i suoi, tutti i vicini di casa, tutti i amici. Il vino non mancava mai da noi, perché era sempre... c 'era questa abbondanza di regali, no? In nostra comunità. Era una cosa molto semplice, non è che era un vino molto... non so se si può dire colto, ma è un vino molto raffinato, infatti bevevamo questo vino da bicchieri quotidiani, da bicchieri che erano contenitori per marmellata prima. Era una vita semplice, il vino per noi era una cosa naturale, era anche una medicina per noi, quando si male e si doveva bere un po' di vino e vedere come oggi ci sono tanti vini particolari, vini raffinati di ogni tipo, la precisione con cui si producono questa vina adesso, per me è allucinante, è proprio una meraviglia per me di vedere come l 'industria e del vino. Il nonno a cresce Juva, no? Sì, mio nonno, il padre di mio papà, lui aveva una pergola indietro della casa, questa era una pergola di vitti, c 'era l 'Uva, c 'era l 'Uva, ogni domenica a pomeriggio c 'eravamo tutti noi perché noi ci raggiugiovamo insieme come una famiglia e quando faceva bel tempo c 'erano noi sotto questa pergola e mi ricordo questi pomeriggio c 'erano tutti, tutti i miei cugini, tutti i zi, c 'erano tutti e mi ricordo anche come bruciavano il sole, mi ricordo di sentire il sole sulle spalle, il sole che era filtrato tra i viti. Erano giorni bellissimi, mi erano giorni che per me io pensavo che questi giorni non finirebbero mai, perché ero proprio piccolissima, era fanciula. erano momenti proprio bellissimi sotto questa pergola di viti. Dimmi un po' della diversa di lingua e dialetto e nel contesto di siciliano. In Sicilia c 'è questa idea che o con quelli che studiano queste c 'è l 'idea che il siciliano non è semplicemente un dialetto, ma è una lingua, perché c 'è una grande tradizione della letteratura. In Sicilia abbiamo avuto il Re Federico II, nel corteggio suo c 'era la scuola siciliana, una scuola di poesia, e infatti il sonnetto è nato in questo ambiente. Il sonnetto è una cosa siciliana. Infatti, questo è una cosa molto interessanti. La forma del sonnetto somiglie molto la forma delle strofe delle canzoni tradizionali. Anche le canzoni che cantiamo oggi, la misura, le misure e la struttura è quasi più o meno un sonnetto e con questa tradizione della lettoretore c 'è anche una grande tradizione della poesia e il siciliano era proprio una lingua dell 'academia e si dicono che quando Dante scrisse la divine comedia e lui ha dovuto decidere o scrivere nel volgare, nel dialetto fiorentino, o scrivere nella lingua dell 'academia siciliano. E lui ha deciso di scrivere in fiorentino e così ha cambiato il viaggio della lingua, o cosiddetto, di dialetto siciliano. Ah, era una grande decisione per il mondo, no? Mi piace moltissimo la poesia, infatti ho studiato questo della università. C 'è una parte del poema che ricordi della tua esperienza di imparare italiano? Quando andavo all 'università io studiavo le lingue, ho studiato l 'italiano e i francese, in quel periodo mia nonna mi ha detto vieni a casa mia e ti aiuto a imparare l 'italiano. Per più di quattro anni, anche quando dopo ho preso la laurea tornavo ancora, ogni venerdì pomeriggio tornavo alla casa di mia nonna e noi passevamo il pomeriggio insieme nella cucina sua e lei mi ha raccontato tutte le cose che lei ha imparato quando lei era ragazza a Palermo. E lei ricordava tanto della poesia che lei ha imparato e lei mi ha imparato una bella poesia delle rondinelle che sono uno rondinella e il mio uccello preferito. La poesia è così dolce, rondinella, pelegrina, che ti posso sul Verona, che vuoi dirmi rondinella in tuo plebile canzone, è una cosa che mi ricordo da sempre, e non è semplicemente questa, questi belli immagini della rondinella, che è praticamente il lucello della Sicilia, no? Si trova ovunque in Sicilia, ma anche mi fa, mi dà be' i ricordi di mia nonna. Che bello. Rondinella è anche il nome in un uva in Valpolicella. Capisco che è perché la forma della uva sembra la rondinella. Non sapevo questo del nome di uva. Ah, non sapevo. Un 'altra ragione di amare la rondinella no? Michela ha molti bei dischi. L 'ultimo si chiama la notti triunfante, questo è il tuo album di Natale, giusto? Sono le tradizioni natalizie. Mi piacerebbe rispondere una canzone ora da quel disco chi è matto su da un pedi e poi mi piacerebbe che tu ci parli delle parole specifiche della canzone nel contesto della lingua Pei asce a mio affino e susi pastori, non dormi ricchio Lo vedi che è nato bambino Gesù Il fasciare è all 'uso, signori, e su si pastur, non dormi richiù, lo vedi che è nato bambino Gesù. Io sape fa la casa, fa la casa per lo signori senza pace ma con l 'amore E su si pastori, non dormi ricchio non vedi che nato bambino Gesù E su si pastori, non Mi ricchio, lo vedi che nato p 'ammino già e so E' una canzone così bella, grazie mille per averla condivisa con noi. Parliamo della lingua, della zutta, un pedi canzone. Questa è una canzone tradizionale siciliana, parla della storia del momento quando è nato bambino Gesù, ma parla in un modo in cui i santi, Dio, Gesù e tutti i santi, ci sono strofe che parlano di San Giuseppe, di una donna che è la Madonna, parla di questi santi in un modo molto umano, loro non sono a parse di noi. Loro non sono lontano di noi, lontani di noi. Loro sono come noi, sono umani come noi. E questo è un modo di creare una consapevolezza di questi distanti, infatti. Ogni strofa della canzone parla di un altro tipo di albero e l 'attività succede sotto questo tipo di alba. Per esempio, la prima strofa parla del "sotto un pedi di inucide", vuole dire "sotto l 'albero di nocciola". Secondo strofa "sotto un pedi di lumia", "sotto l 'abbro di limone". E l 'ultima strofa è la mia strofa preferita, perché parla di che succede sotto l 'abbro di cirase, ciliegie. Sotto quell 'albero, San Giuseppe costruisce costruisce ma lui non costruisce questa casa da Mattone e Cimendo lui costruisce con l 'amore, lui utilizza l 'amore per fare questa casa. Grazie per spiegare questo. Mi piacerebbe parlare dei strumenti musicali in Sicilia? Sono molto Il primo, o quello che è più fondamentale, devo ammetere è il tamburo, perché il tamburo è il strumento più antico ovunque al mondo, il percussione, il primo suono perché è il suono del battere e il cuore. Questo strumento è molto femminile perché vieni da noi dalla tradizione delle donne, le donne che erano sacerdotesse in tutti i riti della fecondità, non tutti i riti per il di un isio o bacco. Per gli secoli queste tradizioni sono diventate, invece di essere tradizioni sacre, sono diventate cose profane, però anche nei tempi recentemente moderni si può dire che le donne erano quelle che suonavano e loro dirigevano, si può dire le feste con questo ritmo del tamburo. Il tamburo è di una misura diverso, devo dire 34 cm o più o meno, la testa è di pelle e di capra, il cerchietto è di legno e non è tanto pesante. Il cerchio per un tamburello siciliano deve essere molto leggero perché il ritmo è un ritmo molto leggero, il ritmo siciliano della tarantella siciliana è molto leggero e ci sono sonagli di metallo attorno a questo cerchio e Ogni regione, ogni parte del meridione, del sud italiano, ha un ritmo particolare che è identificata con le tradizioni musicale. Non è che l 'unica suona che si sente, perché i musicisti sempre prendono un altro ritmo dall 'altra zona, però il suono principale, questi ritmi sono i ritmi principali o più usate in queste tradizioni. Sicilio ha proprio un ritmo molto particolare secondo le variazioni della Tarantella. Iniziamo sempre con il tamburo. Ho visto una foto con la medusa? È un tamburo che è costruito proprio per me, è una cosa fatta da un musicista e un tamburlista, bravissimo, si chiama Siciliano ovviamente, lui si chiama Carmelo Traino. Lui mi ha visto suonando nei video, lui mi ha contattato e detto "Michela io costruisco tamburi e io devo fare uno per te. E insieme che abbiamo deciso le misure c 'è tra i colori, lui mi ha detto "ma io devo decorare questo, devo dipingere questo che voi" e ho detto "ma adoro la Ficurinia" e lui mi ha fatto bellissime immagini di Ficurinia attorno a questo cerchietto. E ho visto, lui ha un altro tamburo con questa immagine della Medusa. Adoravo questa immagine, lui mi ha dipinto questo e anche dorrato, c 'è un po' di oro. La testa di Medusa è spesso identificata specialmente con la bandiera della Trinacria. Ogni di intanto la testa e la testa di Medusa, spesso è la testa di Cerre, l 'idea della raccolta, però quando non c 'è la Cerre loro si mettono a Medusa. E anche Medusa si trova la testa su Scudero, che è un tipo di uno che si usava nei tempi antichi, questi tipi di Scuderi. E da quando ero bambina era molto affascinata della midusa, era proprio una storia che si può dire mozzo fiato con l 'idea di una donna con serpenti invece dei capelli ma che è un uomo che può diventare un pezzo di sasso wow si la tua nonna anche ha suonato tamburo, no? Sì, mia nonna, la mamma di mio padre, lei suonava il tamburo e quando lei è emigrata qua, quando lei era una signorina, lei portava un tamborella siciliano, quando lei, dopo anni, quando lei si è sposato con mio nonno, mio nonno suonava la concertina e mia nonna suonava il tamborello e loro facevano musica in casa e la storia come io finalmente questo tamburo è diventato il mio, una zia ha mantenuto questo tamburo e quando iniziavo a studiare il tamburo ho fatto una visita a casa di mio padre e ho detto "papà, tu sai io sto studiando il tamburo come suonare il tamburo siciliano" e ho detto "bella perché tu devi studiarlo perché questa è la tradizione delle donne, questa è la tua tradizione e cose di donne e io non ho capito queste parole perché mio papà era molto moderno, lui non parlava mai in cose di donne, cose di uomini, e lui mi è spiegato, lui ha visto che io proprio mi confondeva queste parole, e lui ha detto "no, no, senti, questa è la tradizione delle donne e le donne in Sicilia suonavano, infatti tu e nonna suonava, e sua mamma suonava, e sua bisnonna suonava oppure, e infatti lui è andato a mia zia per chiedere in questo tamborello quando lui capiva che io sono per un suo palco e mia zia ha detto a lui che lei non era pronta ancora a regalare il tambore a me e lui non ha capito questo infatti lui pensava che lei detto che era perso il tambore era proprio uno sbaglio tra loro e anni sono passati no e dopo non so quanti anni è morto mio padre, due anni dopo mio padre è morto, ero ad una festa per una cuginetta e mia zia mi ha chiamata, mi ha detto "vieni a me, sediti a canto a me, devo dirti una cosa" e ricordati mio padre è già morto in queste storie due anni e mia zia mi ha detto "miccela" grazie ma grazie a Dio lui era una vantenne, lui aveva una vita piena, è bellissimo. Mi ha detto "stavo parlando con tuo padre, lui mi veniva a parlare" e lui mi ha dato un messaggio e lui mi ha detto "è tempo di regalarti questo tamburello". Noi, per noi siciliani, parlare con i nostri morti è una cosa quotidiana, è una cosa normale, non è una cosa strana, non è una cosa, come si dice, male, non è una cosa spaventosa, è normale. Natural, sì. Di parlare con questi animessanti, infatti ho scritto una canzone di questa. Sono andata alla casa di mia e mi ha regalato questo tamburo, è allucinante perché lei è morta un anno dopo, lei capiva che lei non aveva tanto tema e lei non era vecchia, lei era molto molto più giovane di mio padre, lei non era vecchia, ma lei capiva e lei ha ricevuto questo messaggio e ha detto "ehi, è il tempo di condividere questo" e Questa era il tamburo di rosa, rosa drum. Per questo quando iniziavo a creare eventi per mantenere i tradizioni eccetera, per condividere i tradizioni ho dato i nomi di rosa drum, i nomi in onore di mia nonna e queste tradizioni che noi condividiamo tra una generazione unita da un 'altra, una Ok, è bello un racconto, grazie per parlare di queste cose con me. Parliamo di più degli altri strumenti, è importante per me non dimenticare il bagpipe, perché mio padre suona la con la musa del Scotsia. La zampogna e anche un bello strumento che è molto identificato con la tradizione della musica siciliana. Particolarmente la musica natalizia viene da noi dalla tradizione dei pastori, perché i pastori erano quelli che avevano i materiali, la pelle di è il legno e loro anche erano quelli che facevano musica perché loro passavano ore, ore, ore, dove loro non potevano fare niente che guardare, non è che loro potevano occuparsi con attività, ma musica si poteva fare. Questo strumento è molto diverso anche della corna musa dell 'Italia Nord, ha un suono molto diverso perché ci sono le tradizioni proprio della parte dell 'Italia Nord e la corna musa è molto identificato con quelle tradizioni, ma il suono è diverso e il suono di una zampogna siciliana nelle mani di un zampugnaro bravo, è proprio una cosa dolce, è molto diverso del suono delle cose scozzesia, ma è un suono molto molto dolce. E come ti ho detto è molto identificato anche con le tradizioni, le novena per Natale, quando la tradizione che i pastori scendono dalle montagne e arrivano in città per suonare, per fare queste nuove, e questa è una tradizione che viene da noi dall 'antichità, dall 'epoca dell 'estrena, quando si festeggiava, per esempio nei tempi antichi nell 'Imperio Romano, si suonava dall 'inizio di dicembre fino all 'inizio di gennaio, che oggi siamo ammoni dati del 6, feste di San Nicola, o otto, anche otto, con la feste della Madonna di dicembre, fino alla l 'epifania, al 6 gennaio. Ma nei tempi di antichità era la feste della Strenia e era coinvolto in questa festa la musica che era itinerante, quest 'idea di regalare, di dare regale a gli altri. Da questa noi abbiamo la tradizione della strena, la strina, oggi che è questa idea, arrivano i musicisti, loro vanno in viaggio nel paese e loro si fermano davanti una casa, loro chiedono benedizione a tutti che abitano nella casa, e per ricevere queste benedizioni si deve ospitare i musicisti, si deve dare a mangiare e si deve dare il vino a bere. Se si fa bene con questi musicisti, se si trattano bene i musicisti si ricevono queste benedizioni e i musicisti vanno alla prossima casa per suonare, per chiamare fuori questi benedizioni eccetera. E questa è una festa che continua notte, notte dopo notte per quasi un mese e mezza. Abbiamo un modo è molto importante, è necessario, non è possibile di non pagare. Mi chiedo se c 'è un racconto come questo della ragione di esistire, di fare questo modo di dire in inglese. Non mi stupisci se un di tradizione esiste in un 'altra tradizione se sia un 'altra tradizione perché l 'idea della musica essere coinvolta con le benedizioni è una cosa molto antica, è un modo di parlare con Dio è un modo di comunicare con con gli spiriti è un modo di comunicare all 'altro mondo e se queste tradizioni sono uguali in altri paesi certamente ha senso perché è una cosa organica una cosa dentro di noi mi hai imperato una parola nuova della fila? Il filo condutore. Sì, filo condutore. O anche si dice il nastro rosso. Quella è una cosa che è una continuazione senza fermarsi. È proprio una tema, un 'idea che esiste in ogni generazione, in ogni cultura. È una cosa che si unisce unisce isce pure che è bella quando le tradizioni si uniscono e bellissimo quando unisci uniscono le persone e proprio bellissima e la verità Se ti piace modo di bere italiano, per favore, metti in pausa il programma per un minuto, vai su Apple Podcast, assegniarci cinque stelle e scrivi una recensione. Aiuta davvero la persona a scoprire il programma. Grazie. Ci sono altri strumenti? Certo, c 'è il flauto siciliano, ha fatto di canna, si chiama il fiscaletto, è anche uno strumento molto antico, infatti ci sono favole che parla di questi strumenti, e questi strumento origino ai tempi antichi, non era fatto di questa erba, non è fatto di canna, è fatto delle osse degli uccelli. Infatti il suono di questo flauto, di nuovo devo dire, quando è costruito bene da un artista e quando è suonato bene da uno che proprio sta a suonare, il suono è uguale degli uccelli, negli E c 'è una tradizione, c 'è un favolo che parla della magia di questi flauti come in antebiattichi. La favola parla o di un flauto fatto delle osse o un flauto fatto del cane e la storia si chiama "Le osse che canta". è una storia di un re che voleva dare metà del regno al figlio, che trovava una piuma di un uccello particolare, un uccello mitologico. C 'è una piccola principessa e il principe, la principessa è più piccola, lei trova il piume e il principe dice deve essere quello che vinco, che vince, e lui egide la sorellina e lui buttavia il corpo nelle palude. E lui vince metà del regno, e un giorno arriva un pastore, o lui trova un osso e crea un flauto, o lui trova un pezzo di cana e lui crea un flauto, e quando lui suona questo flauto, un flauto canta, o un flauto del osso, o un flauto del canta e dice "io sono la fia del re, ho trovato, ho vinto, ho trovato il piume, però mio fratello mi ha ucciso, ma devi dire a mio padre e lui va al re e lui spiega e alla fine arriva la giustizia, la storia non è che si può fatturnare la piccola però il grande è ricevo punizione, lui è punito e c 'è questa idea, come ti ho detto, la storia si chiama "Le osse che canta" e è una storia, io ho imparato questa favela come una favela siciliana però esiste o scoperto che esiste in ogni parte del meridione, una variazione di questa storia esiste ovunque si suono a questi tipi di flautti ecc. Infatti mi ricordo di una canzone americana, si chiama "The dreadful wind and rain", "Viento e piove male" e molto similare. Ti devo devo ascoltare questa canzone. - Sì. - Adesso mi sono in curiosità. Dimite il tuo lavoro nuovo, nuovo in Memphis e con la musica tua adesso? Io sto esaminando più e più la connessione tra la Sicilia e l 'America, riguardo la musica. Gli emigranti con tutti, con tanti tradizioni, c 'erano la musica che loro facevano alle barbieri, che è una tradizione antica, c 'erano l 'idea di fare la musica nei campi, mentre si lavorava. C 'era pure processione della musica, musica per il funeral, eccetera. E io vuole capire e vuoi fare vedere musicalmente che succedeva quando gli migranti sono arrivati in America e come questi tradizioni siciliani sono diventate musica americana, infatti se noi parliamo della musica americana si può parlare di ogni tipo, ogni genero, jazz, blues, rock 'n 'roll, rockabilly, pop music c 'erano sempre all 'inizio c 'erano sempre i siciliani che hanno messo le mani e hanno dato un sapore o hanno creato una direzione nuova in questi generi e io vorrei mostrare questa connessione esporando la musica americana ma sempre lasciando sapori siciliani o sempre creando legamis che sempre creando un modo di attaccamento di connessi, un modo di connettere questi due tradizioni. Che bello, non vero l 'ora di ascoltare questo lavoro. Vediamo, potremmo fare una cosa insieme per dobbiamo fare una collaborazione per andare avanti con questo progetto, come noi. Celtamente. Parliamo un più della diversa grammatica siciliana e italiano. Prima, dobbiamo mettere che ci sono parole che abbiamo in siciliano, che non sono necessariamente variazioni di una parola italiana. Ci sono parole che sono proprio diverse. Per esempio, "bambino" in italiano, nel dialetto di mia nonna, la parola è "devu", "adevu". Invece, il bambino "adevu", "adevu", non so perché, "adevu", "guardare", "talliare", "talliare". Però, ci sono anche cose diverse quando parliamo dei verbi, né, nel tempo dei verbi. Per esempio, in Sicilia non esiste, in dialetto o nella lingua attuale di Siciliano, non esiste il futuro. Non so perché. Si dicono che è un modo, è un tipo di fatalismo siciliano, non so. Un modo di dire che la vita è così e non c 'è il futuro. o ci sono altri che dicono che questa è una riflessione quant 'era difficile la vita a volta, perché non c 'era speranza, non c 'era futuro. Ma anche con il passato, non c 'è il passato semplice, c 'è solamente passato remoto. Uso sempre un esempio che mi fa sorridere, mi fa un grande piacere sempre quando si arriva ad una casa di una vecchia donna in Sicilia. La prima cosa è lei chiede se tu hai mangiato, ma lei non dice "hai mangiato", lei dice "mangiasti", vuole dire "hai mangiato nei tempi antichi", no? E quando ero ragazza, scherzavo con le amiche, con le cugine, perché dicevamo "sì abbiamo mangiato, duecenta anni fa, quando era l 'ultimo volta che hai mangiato, trecenta anni fa, però quest 'idea che il passato per un siciano è visti, non si dice visti, non si dice "ti ho visto", "fecci", non dico "ho fatto", "io fecci", "fecci", parliamo nel passato remoto incredibile e ci sono certi verbi che sono diversi di un verbo in italiano. Per esempio, i verbi per mangiare in dialetto, quando si dice "moglia" è riflessivo, mangiare non è riflessivo in italiano. Questi sono sempre i ragioni per considerare che il siciliano è molto diverso dell 'italiano, o è un 'altra lingua. È l 'importanza di preservare queste tradizioni, lavori molto di queste cose, di insegnare, perché? Perché per me sono cose fondamentali, per me le tradizioni sono la fondazione, la base per tutti. Anche ho questa idea e avevo sempre questa idea. Anche se è una cosa che non è piacevole, che non piace, è un punto da lanciarsi, è un punto per almeno un punto di riferimento, così se tu capisci che nel passato c 'era una cosa che proprio non era bravo, non era buono, si può cambiarlo e si può capire ma perché? E secondo me un popolo che conosce le tradizioni è un popolo molto forte, anche se non si mantengono queste tradizioni di capire è molto importante, di capire da dove siamo venuti, perché così capiamo perché facciamo le cose che facciamo, così capiamo chi siamo. E anche vedo oggi due cose, vedo che studiando tradizioni e condividendo tradizioni è un modo di unire la gente, anche se loro vengono da tradizione che non sono questi, loro non sono italiani, loro non sono di questo patrimonio. Però loro vedono un po' di loro in queste tradizioni. Ah sì, noi facevamo così, è molto simile. Noi facciamo così, era molto diverso, ma adesso capiamo perché. Noi non abbiamo fatto così, abbiamo fatto in questa maniera, ma per fare la stessa cosa. È un modo di unirci e è semplicemente di spiegare, ma nella spiegazione si può unire. L 'altra cosa che mi copisce e io vedo una reemergenza di promuovere tradizioni sono felici, oltre felici, però vi vedo anche che ci sono persone che stanno creando tradizione, stanno rifacendo, dicono "ma no, la tradizione non è così", per loro è così, però loro stanno creando un tipo di commercio adesso di questo e mi meraviglio perché queste non sono per me, non capisco, queste sono cose che si deve pagare per partecipare in queste tradizioni, quando queste sono cose che per noi era la vita, erano come respirare l 'aria, questa era proprio una cosa strana che era un segreto, non era segreto, era la nostra vita e vedo questo contrasto e non so come rispondere ancora di questo, sono contenta che le tradizioni vanno avanti e sono condivisi, ma dalla stessa volta non è commercio, non si deve pagare per fare una tradizione, Ma come? Si deve pagare per partecipare ad un rito, no? No, come? Michele, grazie mille per aver parlato con me, per tutta la tua devozione a queste meravigliose tradizioni. Possiamo parlare dove si possono comprare la musica tua. Ok, si Può venire al mio sito, Michaelamusolino .com Il mio nome, Michaela, M -I -C -H -L -A -M -U -S -O -L -I -N -O .com Michaelamusolino .com L 'anno si può trovare i miei dischi, ci sono anche, si può comprare dischi come download, loro vengono con le canzone, o un link alle canzone, o un libretto dei testi, delle storie delle canzone. E si può anche vedere dove vado a fare uno spettacolo nei prossimi giorni, nei prossimi settimani, i prossimi mesi. Quest 'anno vado nel Canada per cantare per i siciliani a Toronto, sono oltre felice di andare, perché c 'è una grande comunità di siciliani nel Canada. Vediamo, non so se tornerò in Sicilia di quest 'estate, dipende dal prezzo dei biglietti, vediamo, però prima o dopo canterò di nuovo in Sicilia, quest 'anno sarò nel California, Louisiana, sono appena tornato da Florida e vediamo. Viaggi molto, metterò tutte le informazioni per i tuoi progetti anche nelle notte dell 'episodio. Grazie mille per parlare con me, con un bel pomeriggio per me di parlare di più con te. Per imparare molto di Sicilia, la musica della umanità, ovunque tu vada e qualunque cosa tu beva, ricorda di coltarti la vita e di non smettere mai di imparare. Dejándose llevar Un otro Se engañando Se déjase para ese mismo
La musica per il podcast è stata composta da Ersilia Prosperi per la banda Ou: www.oumusic.bandcamp.com.
Prodotto, registrato, e montato da Rose Thomas Bannister.
Steve Silverstein ha fornito assistenza audio.